Pane di Venere

Un ricettario Bertolini degli anni Settanta, vero pezzo da museo, e per più di una ragione: innanzitutto la grafica, "come oggi non se ne trovano più", parto di una creatività tutta umana, quando Photoshop e Adobe Illustrator erano di là da venire;
poi per il linguaggio, che oggi suona particolarmente forbito e nello stesso tempo insopportabilmente vago in qualche indicazione (mai che si trovino informazioni serie sulle temperature di cottura... a parte un generico "forno caldo" o "moderatamente caldo"!). Aggiungi che a quei tempi mancava il lato pedantesco e guastafeste che oggi caratterizza tutti i ricettari, cioè l'indicazione degli apporti nutrizionali, triste contributo dell'impero americano, cosa che rende piacevolissima la lettura e soprattutto la realizzazione delle ricette. E poi c'è anche il versante, diciamo così, antropologico, visto che l'assunto di base è che in cucina ci stiano le donne, ed in particolare le mamme, a preparare pranzetti e dolci rigorosamente a beneficio dei familiari (non sia mai che se li mangino loro), per cui il lettore trova disseminati qua e là "Consigli alle buone mamme" e proclami vari che sponsorizzano il lievito Bertolini facendo leva sull'istinto della nutrice: "Mamme! I dolci preparati con il lievito Bertolini sono tanta salute per i vostri figli!"

Ci sarebbe di che scrivere una tesi di laurea, su questi ricettari che appartengono alla mia infanzia e che adesso (mi verrebbe da dire: per fortuna, in relazione a quegli aspetti lì che dicevamo) sembrano reperti archeologici. Noi però ci accontentiamo di quell'operazione che a casa mia (quella nuova: si vede che sono in partenza?) si chiama Rosinen herauspicken, cioè "piluccamento dell'uvetta": preleviamo ciò che ci serve e che ci piace, e in particolare qualche ricetta come questo dolce a base di fecola, parente del tedesco Sandkuchen - "torta sabbiosa"- friabilissimo e adatto alla colazione o merenda di tutta la famiglia. Per uno stampo da 24 cm:
  • 250 g. di fecola di patate;
  • 25 g. di farina 00 (#405);
  • 100 g. di zucchero;
  • 2 uova M;
  • 100 g. di burro morbido;
  • 60 g. di latte;
  • succo di mezzo limone;
  • una bustina di vanillina;
  • mezza bustina di lievito per dolci.

La realizzazione è davvero a portata di tutti: si monta il burro a crema con lo zucchero e la vanillina e si aggiungono via via i tuorli; si montano gli albumi a neve ben soda con un pizzico di sale. Alla pommade di burro si unisce poi la farina bianca setacciata con il lievito, il succo del limone, la fecola, il latte e infine gli albumi. Si versa la massa nello stampo imburrato e infarinato e si cuoce per 50 minuti circa, controllando con lo stecchino, in forno preriscaldato a 180°. La torta si serve fredda, spolverata di zucchero a velo, ad accompagnamento di una buona bevanda calda!

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