Grissini torinesi stirati

La ricetta, ideale per riciclare il lievito madre dei rinfreschi, è di Margherita e Valeria Simili: e ho detto tutto... un nome, una garanzia. È abbastanza nota, in questo caso faccio solo da tramite! Con queste dosi, che sono la metà di quelle suggerite dalle Simili, otterrete una ventina di grissini lunghi, o anche più se scegliete di farli piccini.
  • 125 g. di lievito madre pronto da rinfrescare;
  • 175 g. di farina 00 9#405);
  • 25 g. di olio d'oliva;
  • 5 g. di sale;
  • 1 cucchiaino di malto;
  • 75 g. di acqua tiepida.
Sciogliamo il lievito nell'acqua e lo impastiamo via via con gli altri ingredienti, lavorando per una decina di minuti (io in questo caso opero a mano), fino a ottenere una pasta piuttosto consistente. Con questa formiamo un filone e lo schiacciamo leggermente in un rettangolo; depositiamo questo rettangolo su una superficie infarinata, lo spennelliamo con olio e cospargiamo di semola, e poi lo lasciamo lievitare per tre-quattro ore a seconda della temperatura. Al momento di formare i grissini, si procede tagliando dal lato più corto dei bastoncini di pasta e "tirandoli" in modo da assottigliarli. Si può partire dal centro, oppure semplicemente tirare piano piano le estremità, per avere grissini dalla forma "rustica".
I grissini dovranno cuocere a 200º per venti minuti: attenzione quando sono caldi, perché sono ancora morbidi e si rompono facilmente; diventeranno biscottati e friabili raffreddandosi, e se volete proprio andare sul sicuro, lasciateli nel forno spento per una mezz'ora.
Va da sé che potete aromatizzarli a piacere: io ho usato il solito sesamo, croce e delizia (infatti quando li abbiamo mangiati era sera, e stamattina che letizia nell'anima, a togliere i semini da terra) e aghi di rosmarino.

Commenti

  1. Anche io li ho fatti spesso!
    Ti son venuti davvero bene, mi piacciono molto e sono ottimi epr consumare la PM dei rinfreschi!

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