Sorbetto al rabarbaro

Per la prima volta nella storia... senza foto! Consideratela una garanzia: lo fanno fuori sempre troppo rapidamente per poter avere il tempo di farla.
In attesa della volta buona, arriva subito la ricetta (mia) perché il sorbetto è troppo delizioso per aspettare. Oltretutto si presta benissimo a una presentazione d'effetto (rigiriamo il coltello nella piaga: la foto ci stava...) che potrete ottenere portandolo in tavola all'interno di un frutto, ovviamente svuotato.
Con o senza gelatiera, ci farete la vostra figura. Le quantità potete aggiustarle da soli in relazione al numero di bocche da sfamare.
  • Coste di rabarbaro, e buon divertimento con la ripulitura.
  • 1 cucchiaio di zucchero di canna per ogni costa;
  • 1/2 cucchiaio di zucchero bianco per ogni costa;
  • 1 fragola matura per ogni costa;
  • 1 cucchiaio e 1/2 di vino Moscato per costa.
Tagliate il rabarbaro a pezzetti, coprite con lo zucchero, lasciate a marinare per una notte. L'indomani vedrete quanto sughetto; se assaggiate un pezzetto sentirete subito che ormai il rabarbaro è dolce. Cuocetelo a fuoco basso insieme con le fragole e appena si disfa, spegnete e lasciate raffreddare.
Frullate la frutta, aggiungete il Moscato e mettete in gelatiera.
In alternativa, mettete in freezer, mescolate ogni tanto, dopo la prima "congelatura" frullate di nuovo come si fa per la granita. Come vi dicevo prima, portatelo a tavola dentro a un frutto e vedrete le facce. A me piace molto servito dentro a un piccolo cantalupo, usando la polpa (marinata con il Porto, comme il faut) per accompagnare il sorbetto.



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