Banana Bread

 
 Il miglior frutto per lo sport, come tutti sanno, è la banana, è la banana... e quindi niente di meglio del "pane di banane" a colazione prima di una gara. La settimana scorsa, in casa mia scalpitavano i cavalli in vista della mezza maratona che Herr Doktor-doktor e io corriamo ogni anno, la prima domenica di giugno, e che ormai è diventata quasi una droga. 
Parafrasando il grandissimo Sordi, se c'è da dare il meglio di sé per 21 chilometri, 'ndò vai se la banana non ce l'hai. E le noci, anche. Quindi, mi sono detta venerdì, vai col Banana bread! 
Buono, nutriente e profumatissimo: vi si riempie la casa di un forte profumo di banana, il che di per sé non avrebbe nulla di male, anzi; a meno che non vi ritroviate familiari in cui quest'odore, essendo la banana una tradizionale merendina da cacciare nel "cestino" dell'asilo, risveglia sgradevolissimi ricordi d'infanzia, e che per tale ragione hanno sviluppato un odio profondo nei confronti del saporito frutto. Io un familiare così ce l'ho, ed è mio fratello, ma dato che sta a Londra, non c'è pericolo; e invece per noi, il profumo del pane di banane risveglia americanissime e romantiche memorie, al contrario della pasta, bandita perché... riveste il ruolo di malefico cibo dell'asilo per il coniuge, al quale non basterebbero dieci anni di psicanalisi per riuscire a mandar giù una forchettata di spaghetti.
 
Incredibile ma vero, mi sono accorta di non aver mai pubblicato la ricetta, che pure è per noi un classico dai tempi degli Stati Uniti. Da quella volta, per l'esattezza, che Herr Doktor-Doktor ne portò a casa uno per errore, scambiandolo per un normale pane: non lesse l'etichetta sul sacchetto di carta del supermercato Andronico's, che aveva un Bakery Department da paura, e si accorse che si trattava di un dolce solo quando stava per metterci sopra l'insalata.
Allora approfitto del riposo postgara, ed eccola qua. La base di partenza è la ricetta da Essentials of Baking  della Williams-Sonoma, integrata dal confronto con... il Banana Bread californiano di cui sopra: ci mettevano le noci e i fiocchi d'avena, e vi assicuro che farne a meno è un vero peccato specie se vi aspettano sfide sportive.
Ready, steady, go.

Farina 0, 240 g.;
Fiocchi d'avena o müsli, 30 g.;
Zucchero, 60 g.;
Zucchero di canna, 60 g.;
Buccia di limone grattugiato;
Un pizzico di sale;
Vaniglia;
Gherigli di noce tritati, 60 g.;
Burro morbido, 100 g.;
Uova, 2;
Lievito per dolci, 2 cucchiaini;
Bicarbonato, 1/2 cucchiaino;
3 banane molto mature (ca. 315 g.)

Schiacciare le banane con la forchetta o frullatele. Lavorare a crema burro, zucchero, sale e buccia di limone, come per una normale ciambella. Aggiungere la purea di banane, le uova sbattute e le noci tritate, poi la farina setacciata col lievito e il bicarbonato e i fiocchi d'avena. Versare nello stampo imburrato e infarinato e cuocere a 180 gradi per un'ora circa (col test dello stecchino please!!) A piacere, si può spargere sulla superficie del dolce, prima della cottura, dell'altro zucchero di canna che formerà una crosticina niente male. Lasciare raffreddare per un quarto d'ora nello stampo e poi sulla gratella.
Siccome è importante, per la buona riuscita del banana bread, usare frutti molto maturi, possibilmente già con le macchie brune, è un ottimo sistema per riciclare le banane. Al riparo dall'aria, si conserva per due giorni.

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