Conoscete Jasmine, autrice con il socio Manuel di Labna? Se non la conoscete, è arrivato il momento, vi faranno scoprire un mondo. Questi biscotti molto leggeri e friabili, tipici della comunità ebraica di Tripoli me li hanno "insegnati" loro; però un problema serio è che danno dipendenza e chi li prova poi li deve rifare e rifare quasi compulsivamente.
Avvertenza: sono aromatizzati all'acqua di fior d'arancio, ma se questa non è di ottima qualità (alias, "potente"), lasciatela perdere e sostituite un altro aroma che almeno si senta. La versione originale comunque resta insuperabile. Ecco le dosi, col permesso di Jasmine che ringrazio ancora.
- 400 g. di farina 00 (#405);
- 1 tazzina da caffè e 1/2 di zucchero (qui si va a volume e basta)
- 1 tazzina da caffè e 1/2 di olio di semi dal sapore delicato (mais);
- 2 uova M;
- 1-2 cucchiai di acqua di fior d'arancio
- 1/2 bustina di lievito per dolci alias 8 g.
Il procedimento è tra i più semplici e richiede solo un cucchiaio per mescolare zucchero, fior d'arancio, olio, uova e lievito; la farina si aggiunge piano a cucchiaiate, terminando la lavorazione a mano; attenzione a non impastare tipo pane, ma stringere col pugno la pasta per fare assorbire i liquidi senza creare glutine di troppo. L'impasto deve essere compatto ma non appiccicoso.
Formare ciambelline e cuocere su carta forno a 180º per una decina di minuti; devono essere appena dorate e staccarsi facilmente dalla carta. Si servono per accompagnare il caffè.
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